Corso di Laurea Specialistica interateneo in Progettazione di Giardini Parchi e Paesaggio
Facoltà di Agraria Università degli studi di Torino - II Facoltà di Architettura Politecnico di Torino
con il patrocinio di
Facoltà di Agraria Università degli studi di Torino - II Facoltà di Architettura Politecnico di Torino
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INCONTRI CON IL PAESAGGIO
2a edizione
Castello del Valentino - Viale Mattioli 39, Torino - Sala delle Cacce
Martedì 22 marzo 2011 ore 18.00
Paesaggi dell'Himalaya e delle Alpi in relazione a cultura e condizioni ambientali
2a edizione
Castello del Valentino - Viale Mattioli 39, Torino - Sala delle Cacce
Martedì 22 marzo 2011 ore 18.00
Paesaggi dell'Himalaya e delle Alpi in relazione a cultura e condizioni ambientali
Relatore: Prof. Andrea Cavallero Facoltà di Agraria di Torino
Moderatore:
Prof. Amedeo Reyneri Facoltà di Agraria di Torino
Moderatore:
Prof. Amedeo Reyneri Facoltà di Agraria di Torino
Molti paesaggi montani del mondo sono il risultato di integrazioni e interazioni fra aspetti naturali e culturali conseguenti ad intense attività antropiche variamente affermatesi nei millenni e nei secoli passati.
Nell'incontro saranno presentati aspetti paesaggistici di quattro massicci montuosi ed evidenziate le interazioni antropico-ambientali più facilmente percepibili:
1- Himalaya, Nepal orientale - Solu Khumbu (Everest): altitudine media elevata, collocazione intra-himalayana, modellamento glaciale e cultura pastorale prevalente fra i residenti.
2- Himalaya, Nepal occidentale – area dell'Annapurna: altitudine media meno elevata, collocazione eso-himalayana, modellamento torrentizio, cultura agricola prevalente dei residenti. .
3- Ande patagoniche cilene e argentine: latitudine elevata meridionale, ventosità pronunciata, aridità relativa, cultura pastorale speculativa relativamente recente su latifondo.
4- Alpi italiane: condizioni climatiche e morfologiche della catena adatte all'insediamento umano dalla fine dell'ultima glaciazione; importanti condizionamenti vegetazionali legati all'attività pastorale organizzata e alla crescente diffusione degli insediamenti stabili.
Nell'incontro saranno presentati aspetti paesaggistici di quattro massicci montuosi ed evidenziate le interazioni antropico-ambientali più facilmente percepibili:
1- Himalaya, Nepal orientale - Solu Khumbu (Everest): altitudine media elevata, collocazione intra-himalayana, modellamento glaciale e cultura pastorale prevalente fra i residenti.
2- Himalaya, Nepal occidentale – area dell'Annapurna: altitudine media meno elevata, collocazione eso-himalayana, modellamento torrentizio, cultura agricola prevalente dei residenti. .
3- Ande patagoniche cilene e argentine: latitudine elevata meridionale, ventosità pronunciata, aridità relativa, cultura pastorale speculativa relativamente recente su latifondo.
4- Alpi italiane: condizioni climatiche e morfologiche della catena adatte all'insediamento umano dalla fine dell'ultima glaciazione; importanti condizionamenti vegetazionali legati all'attività pastorale organizzata e alla crescente diffusione degli insediamenti stabili.
- in funzione dell'attività pastorale o agricola prevalente, di tipo esclusivamente manuale, appare, in prospettiva e a medio termine, assai problematica la conservazione dei paesaggi "costruiti" himalayani;
-sulle Ande la razionalizzazione rigorosa dell'utilizzazione pastorale speculativa potrà migliorare notevolmente le condizioni ambientali dei siti e il relativo paesaggio;
- sulle Alpi soltanto un'intelligente politica a favore dell'attività pastorale stanziale e transumante e della difesa dei prodotti montani autentici, potrà conservare l'unicum ambientale e paesaggistico delle vegetazioni prato-pascolive alpine, come è ancora possibile riscontrare in molti areali.
-sulle Ande la razionalizzazione rigorosa dell'utilizzazione pastorale speculativa potrà migliorare notevolmente le condizioni ambientali dei siti e il relativo paesaggio;
- sulle Alpi soltanto un'intelligente politica a favore dell'attività pastorale stanziale e transumante e della difesa dei prodotti montani autentici, potrà conservare l'unicum ambientale e paesaggistico delle vegetazioni prato-pascolive alpine, come è ancora possibile riscontrare in molti areali.
Andrea Cavallero
Ingresso liberoPer informazioni: 011.670 8770 valentina.casabianca@unito.it
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