da Bernardo Rossi Doria
Cari amici,
Sono stato alla conferenza stampa nella sala gialla del Senato per argomentare sull'appello al Presidente della Repubblica e la richiesta di dimissioni del ministro Bondi, promossa da Assotecnici (Irene Berlingò) e appoggiata dal Comitato per la Bellezza (Vittorio Emiliani) , Presenti l'ex soprintendente di Pompei Piero Guzzo, Marisa Dalai Emiliani, Ebe Giacometti, ed io stesso designato da Alberto Asor Rosa a rappresentare La rete dei comitati.
Tutte queste persone sono brevissimamente intervenute. Ho descitto le più recenti attività della Rete e la recente nomina di un comitato scientifico. Ho parlato anche della sua prima riunione e I termini della discussione avvenuta con il dibattito sul SI e sul NO e l'istanza di essere contestualmente propositivi e l'intenzione di promuovere un grande convegno nazionale. Tra le motivazioni della richiesta di dimissioni del Ministro ho segnalato il fatto che non soltanto non fa nulla per far funzionare il Ministero e per far valere le leggi, ma anche non fa la minima resistenza all'opera di indebolimento della tutela del paesaggio degli altri Ministri del governo.
Sono stato alla conferenza stampa nella sala gialla del Senato per argomentare sull'appello al Presidente della Repubblica e la richiesta di dimissioni del ministro Bondi, promossa da Assotecnici (Irene Berlingò) e appoggiata dal Comitato per la Bellezza (Vittorio Emiliani) , Presenti l'ex soprintendente di Pompei Piero Guzzo, Marisa Dalai Emiliani, Ebe Giacometti, ed io stesso designato da Alberto Asor Rosa a rappresentare La rete dei comitati.
Tutte queste persone sono brevissimamente intervenute. Ho descitto le più recenti attività della Rete e la recente nomina di un comitato scientifico. Ho parlato anche della sua prima riunione e I termini della discussione avvenuta con il dibattito sul SI e sul NO e l'istanza di essere contestualmente propositivi e l'intenzione di promuovere un grande convegno nazionale. Tra le motivazioni della richiesta di dimissioni del Ministro ho segnalato il fatto che non soltanto non fa nulla per far funzionare il Ministero e per far valere le leggi, ma anche non fa la minima resistenza all'opera di indebolimento della tutela del paesaggio degli altri Ministri del governo.